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i Bruscandoi


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Questi sono i giorni che mi riportano all'infanzia quando con mio padre andavamo per la campagna in cerca dei "Bruscandoi".

Che cosa sono i Bruscandoi ?

Sono chiamati bruscandoli i gettiti spontanei del Luppolo selvatico (Humulus lupulus). ed assomigliano nell’aspetto agli asparagi.

I Bruscandoli hanno una lunghezza di circa 20 cm, e vengono raccolti in primavera tra marzo e maggio.

Pianta avvolgente, nei boschi incolti forma intrichi invalicabili e cresce di 5 o 6 metri l’anno. L’erboristeria usa i fiori femminili “coni” che sono delle infiorescenze gialle, per usi vari ma specialmente contro l’insonnia.

E' una pianta a fiore (Angiosperma) appartenente, come la canapa (Cannabis Sp.), alla famiglia delle Cannabaceae; ordine delle Urticali. Le foglie sono cuoriformi, picciolate, opposte, munite di 3-5 lobi seghettati.

La parte superiore si presenta ruvida al tatto, la parte inferiore è invece resinosa. Il luppolo predilige ambienti freschi e terreni fertili e ben lavorati.

Cresce spontaneamente sulle rive dei corsi d’acqua, lungo le siepi, ai margini dei boschi, dalla pianura fino ad un’altitudine di 1.200 metri se il clima non è troppo ventoso ed umido.

La sua presenza è molto comune nell’Italia settentrionale.

Sono invece usatissimi in cucina, per il loro delicato sapore, gli apici vegetativi colti a primavera (i bruscandoli, appunto) per frittate, minestre e altri usi.

Tipico passatempo dei pensionati è raccogliere i Bruscandoli lungo le basi delle siepi a primavera. Ha molte proprietà rinfrescanti e diuretiche, come tutti i turioni primaverili.

A sottolineare le caratteristiche ipocaloriche di questo alimento, si ricorda il modo di dire di chi, incontrando una persona particolarmente magra, la appellava così: “Cossa atu magnà, bruscàndui?” (“Ma cosa mangi, bruscandoli?”).

Un tempo, nei giorni di mercato, si vedevano ragazzini che vendevano piccoli mazzetti di bruscandoli, ai crocicchi delle strade di campagna.

In cucina i getti apicali della pianta di luppolo selvatico (aspargina in Lombardia, luartis a Mantova e Cremona, luvertìn in Piemonte, lavertìn in Monferrato, luperi in Umbria, bruscandolo o vidisone in Veneto, vartìs in Emilia-Romagna, bruscandolo a Trieste, urtizon in Friuli, bertüçi nella Val di Vara, viticedda nel Cilento)”tavarini” nella valle Caudina, vengono raccolti in primavera (marzo-maggio) e utilizzati come il più comune asparago (a volte erroneamente chiamati “asparago selvatico”).

Da notare come, a differenza della maggior parte dei germogli utilizzati per uso culinario, i getti di luppolo selvatico siano più gustosi quanto più sono grossi.

Si possono anche raccogliere gli ultimi 20 cm di pianta e far lessare per 5-10 minuti, condire con olio, sale e limone; oppure farli saltare qualche minuto con cipolla e servirli con riso integrale.

Gustosi anche in risotti, frittate e minestre.

Il luppolo predilige ambienti freschi e terreni fertili, la pianta cresce spontaneamente sulle rive dei corsi d’acqua, lungo le siepi, ai margini dei boschi e dalla pianura fino ad un’altitudine di 1.200 metri.

La sua presenza è molto diffusa nell’Italia settentrionale, soprattutto in Veneto nelle zone dei Colli Euganei.

Le cime di luppolo o bruscandoli sono delle erbe spontanee dal sapore delicato, con un leggero gusto amarognolo.

In cucina trovano un abbinamento perfetto in molti piatti, ma sono ideali per i risotti e per insaporire le frittate.

Le cime di luppolo sono un alimento ipocalorico, cioè che ha poche calorie e per questo è indicato a chi segue delle diete, inoltre hanno proprietà tonificanti e rinfrescanti.

Basta una bella passeggiata, in questa stagione, per raccoglierne alcuni mazzetti; una volta raccolti vanno utilizzati il prima possibile per poterne apprezzare appieno il sapore che è veramente molto particolare. Una volta a casa, lavateli bene, tamponateli con un canovaccio e tagliateli a mano come se si trattasse di prezzemolo, lasciato un po' grossolano.

La Frittata coi Bruscandoi

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Gli ingredienti sono estremamente semplici: Due mazzetti di bruscandoli una noce di burro 1 scalogno 4 uova mezzo bicchiere di latte Tritate finemente lo scalogno e mettetelo ad appassire e colorare in una padella antiaderente con una noce di burro. Nel frattempo, sbattete le uova con poco sale, pepe ed il latte. Quando lo scalogno è cotto unite i bruscandoli, e cuoceteli per 5/6 minuti aggiungendo eventualmente un goccio di acqua. Versategli quindi sopra le uova e cuocete a fuoco lento, lasciando qualche minuto nella padella con il coperchio, cosi che la frittata resti morbida. Va servita molto calda con contorno di insalatina fresca e crostoni di pane bruscato passato con un po' di aglio.

Come preparare il risotto con i bruscandoli

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Ingredienti per 4 persone: 320 gr, di Riso 300 gr. di bruscandoli 1/2 scalogno 1 spicchio d’aglio sale, pepe burro 50 gr, formaggio grattugiato acqua

Come fare il risotto con i bruscandoli: Per preparare il risotto con i bruscandoi, soffriggere scalogno e aglio con una noce di burro. Aggiungere le foglie dei bruscandoli e le cime ed eliminare i gambi più resistenti, se tritati sottilmente si possono comunque aggiungere.

Stufare per qualche minuto. Aggiungere e tostare il riso.

Continuare la cottura come per un normale risotto, aggiungendo acqua calda.

Aggiustare di sale e pepe. A fine cottura mantecare il risotto con poco burro e parmigiano, facendolo ben saltare nella pentola. Accompagnare il risotto coi bruscandoli con un vino bianco tipo Pinot Grigio, Sauvignon o Gambellara.

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